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Progettare edifici vetrati significa realizzare architetture che annullano i confini reali per favorire la permeabilità tra interno ed esterno. La nuova generazione di facciate in alluminio a nastro Schüco FWS 60 CV (Concealed Vent) nasce in risposta alle esigenze della progettazione contemporanea, poiché combina sezioni in vista estremamente snelle – solo 60 mm – con la possibilità di inserire apribili a scomparsa, uniformando così l’estetica tra ante e struttura portante.

Disponibile in due diverse profondità costruttive (65 e 85 mm), il sistema Schüco FWS 60 CV consente la realizzazione di finestre a nastro, di finestre singole standard e di finestre a tutta altezza (con parapetto integrato) caratterizzate da un effetto di completa fusione visiva: dall’esterno, infatti, non è possibile distinguere le specchiature fisse dalle finestre, le quali sono riconoscibili solo internamente per la presenza di una minima fuga di giunzione.

L’evoluzione della tecnologia
Con la facciata in alluminio Schüco FWS 60 CV è possibile realizzare ante integrate a tutta altezza che possono raggiungere dimensioni fino a 3,2 metri. I necessari requisiti strutturali vengono garantiti da un profilo composito assiemato, che consente anche l’opzionale inserimento di sopraluce e sottoluce.

Integrazione meccatronica
Grazie all’apparecchiatura meccatronica a scomparsa Schüco TipTronic è possibile movimentare non solo gli infissi con apertura ad anta/ribalta e a vasistas, ma anche i sopraluce e i sottoluce. Oltre ai benefici dal punto di vista della funzionalità e della facilità di utilizzo, il sistema Schüco TipTronic offre anche la possibilità di controllare automaticamente l’aerazione dell’ambiente, per un vantaggio sia a livello di salubrità dell’aria, sia a livello economico. Nel periodo estivo, ad esempio, il sistema TipTronic permette di ridurre il carico energetico di raffreddamento dell’edificio grazie al raffrescamento notturno, a cui può essere affiancato – per un ulteriore contenimento dei consumi diurni degli impianti di condizionamento – un sistema di schermature solari con fissaggio integrato (impiegabile in specchiature fisse, apribili, sopraluce e sottoluce).

Isolamento termico ai livelli di Casa Passiva
La facciata in alluminio FWS 60 CV garantisce un isolamento termico a livello di Casa Passiva, con valori Ucw fino a 0,84 W/m2K e valori Uf fino a 1,5 W/m2K (fattore viti incluso). Il tipo di isolante, rinforzato con fibre di vetro e resistente alla compressione, si è rivelato fondamentale non solo per il conseguimento di valori Uf ottimali e per il raggiungimento di un elevato livello di stabilità e durata, ma anche per l’integrazione omogenea tra ante e struttura portante.

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CityLife è uno dei principali progetti di riqualificazione urbana in Europa: interessa un'area di 366.000 metri quadrati situata ai margini del centro storico di Milano, la quale, a conclusione del progetto, sarà completamente pedonalizzata e occupata da un mix di funzioni pubbliche e private, fra cui residenze, uffici, aree commerciali, servizi, spazi collettivi e parchi. Disegnato a tre mani da Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, il masterplan include due zone a destinazione residenziale poste a sud dell'area d'intervento, separate fra loro da una fascia verde che conduce nella grande piazza centrale, attorno alla quale saranno presto realizzati tre suggestivi grattacieli.

Il disegno degli edifici residenziali è stato affidato a Zaha Hadid e Daniel Libeskind, che hanno colto l'occasione per offrire personalissime interpretazioni di un tema progettuale molto diffuso in Italia: il condominio. Si tratta di edifici di elevato livello qualitativo non solo dal punto di vista formale, ma anche per quanto attiene i servizi e le dotazioni a disposizione (spazi verdi, palestre, sorveglianza), nonché, ovviamente, per le tecnologie e le finiture impiegate.

Nonostante il diverso approccio stilistico, entrambi gli architetti hanno voluto privilegiare la relazione fra i suggestivi spazi interni e lo splendido panorama circostante, che spazia dai tetti cangianti della città fino alle vette innevate delle Alpi. Ma c'è un altro aspetto che accomuna i due progetti. Per la loro realizzazione, il general contractor ha affidato l'involucro a due primarie società italiane specializzate nella produzione e installazione di sistemi di facciata, Permasteelisa (Residenze Hadid) e Focchi (Residenze Libeskind), che hanno entrambe scelto di rivolgersi a Schüco Italia per lo sviluppo di tecnologie e soluzioni in alluminio personalizzate in grado di rispondere non solo a specifici requisiti estetici, ma anche prestazionali.

Nelle Residenze Hadid, le candide superfici opache dell'involucro edilizio sono frutto di un intervento sartoriale, realizzato con pannelli metallici sagomati su misura e ingentiliti dall'utilizzo di inserti in legno naturale, che stemperano l'immagine fluida e avveniristica dei prospetti. Nelle Residenze Libeskind, invece, le generose terrazze e i frangisole aggettanti disegnano piani irregolari, rivestiti con materiali lapidei dai toni lievi e caldi, i cui tratti vagamente zoomorfici sono coronati da volumi sommitali che sembrano alla costante ricerca di uno stabile equilibrio.

Aggiudicandosi entrambi i progetti, Schüco Italia ha dimostrato di essere l'unica azienda in grado di affrontare con successo la sfida della complessità posta da queste vere e proprie singolarità architettoniche, sotto il duplice profilo della qualità formale e delle prestazioni tecniche. Per affrontare l'insieme della commessa CityLife, infatti, sono state sviluppate da Schüco Italia soluzioni ad hoc in alluminio isolate termicamente, dove le linee guida dei sistemi di riferimento (ad esempio i drenaggi, le linee di tenuta, etc.) sono state mantenute invariate, mentre è stato personalizzato il disegno dei profili a seconda delle diverse esigenze. La grande cura prestata alla ricerca della leggerezza, a parità di performance, ha portato all’impiego di circa 3.500 ore di progettazione da parte di tecnici specializzati e ad oltre 350 ore di test in laboratorio con mock-up creati per l’occasione.

Gioco di squadra
Progettazione Sviluppo Cantieri (PSC) è la struttura interna a Schüco Italia dedicata ai progetti speciali, ovvero a tutti i casi nei quali, per i più diversi motivi, è richiesto lo sviluppo di prodotti, sistemi e tecnologie fuori catalogo. Questi sistemi vengono realizzati in modo “sartoriale”, volta per volta, sulla base delle esigenze di Progettazione e il risultato finale di questo lavoro sono soluzioni uniche e originali. Il team PSC opera in stretta collaborazione con gli altri settori dell'azienda e funge da referente per il cliente. Si occupa di tutti gli aspetti tecnico-operativi in ogni singola fase del lavoro: dal supporto al team commerciale durante l’acquisizione della commessa alla progettazione del sistema (facciate, porte, scorrevoli e finestre di ogni tipo), dalle prove sui prototipi al controllo della produzione, fino all'assistenza nella posa in opera e ai relativi collaudi.

La progettazione su misura di nuovi sistemi in alluminio isolati termicamente costituisce l'aspetto più complesso e creativo dell'attività del team PSC. In media, per un cantiere speciale, vengono creati non meno di 15 nuovi articoli (tra cui profili, guarnizioni, accessori) ciascuno dei quali è chiamato a garantire il rispetto delle normative e a soddisfare tutti i requisiti tipici delle soluzioni standard. In questa delicata fase, il team PSC è supportato dall'ufficio Ricerca e Sviluppo di Schüco Italia per il disegno delle matrici di estrusione, mentre assiste direttamente l'assemblaggio dei campioni in fase di produzione, con l'obiettivo di superare con successo i test svolti nel laboratorio interno e certificati da un ente indipendente.

Per quanto riguarda il progetto CityLife, per gli scorrevoli e le facciate a montanti e traversi con ante a battente, destinati alle Residenze Hadid, sono stati impegnati a tempo pieno non solo un capoprogetto con esperienza ventennale, che ha prestato anche assistenza in fase d'installazione, ma anche un designer specializzato, che ha sviluppato i nuovi profili secondo le impostazioni grafiche definite dal contractor. Per i sistemi installati presso le Residenze Libeskind, invece, la commessa è stata inizialmente seguita da un capo progetto e da un designer che hanno sviluppato, tra i vari articoli speciali, anche un innovativo supporto per i vetri. In cantiere, inoltre, è stato dato supporto anche nella fase di collaudo del prodotto in opera.

Soluzioni speciali per prestazioni d’eccellenza
A causa delle notevoli altezze delle residenze CityLife (i piani superiori si trovano a oltre 40 metri dal suolo), le prestazioni fisiche dell’involucro edilizio rivestono un’estrema importanza per garantire funzionalità e sicurezza ai serramenti installati, esposti a condizioni particolarmente impegnative (raffiche di vento, forti precipitazioni, etc.). Lo stesso vale per le prestazioni termoacustiche, che devono assicurare agli abitanti idonei livelli di comfort ambientale anche nelle situazioni più sfavorevoli. Gli appartamenti posti ai piani superiori, in particolare, si trovano costantemente esposti all'irraggiamento solare (non beneficiano infatti delle ombre portate dagli edifici limitrofi) e alla propagazione del suono verso l'alto, che non incontra ostacoli.

Per questo Schüco Italia ha sviluppato per le Residenze Hadid versioni speciali dei sistemi in alluminio per facciata a montanti e traversi Schüco FW 60+, per finestre a battente AWS 75 e per scorrevoli ASS 50, mentre per le Residenze Libeskind ha progettato soluzioni speciali dei sistemi Schüco ASS 50 e AWS 70. In entrambi i casi, i risultati delle prove in laboratorio hanno restituito esiti in linea con gli standard richiesti, nello specifico:
- Permeabilità all'aria classe 4 (UNI EN 1026; UNI EN 12207);
- Tenuta all'acqua classe 9A (UNI EN 1027; UNI EN 12208);
- Resistenza al carico di vento classe C3 (UNI EN 12211; UNI EN 12210).

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Proseguono a ritmo serrato i lavori per la costruzione delle facciate dell'edificio più alto d'Italia, progettato da Massimiliano Fuksas. La torre della Sede Unica ospiterà tutte le attività della Regione Piemonte, ora distribuite in oltre venti edifici sparsi per la città, e sarà il fulcro architettonico di un ampio intervento di riqualificazione urbana situato nel centro di Torino. Il progetto si distingue per l'eleganza delle linee, che lo rendono un vero e proprio oggetto di “design urbano”, esempio di un'architettura di nuova generazione. Nonostante l'imponenza dei volumi, coronati da un rigoglioso giardino pensile, il tratto distintivo dell’intera opera è senz'altro l'assoluta trasparenza dei prospetti, che sfumano verso il cielo in un’audace ricerca di infinito.

Nei suoi 205 metri d'altezza (41 piani fuori terra, più due livelli ipogei), la torre accoglierà gli uffici dell'amministrazione regionale e, nei livelli più elevati, gli spazi destinati alla presidenza, per un totale di 2.000 persone circa e altrettanti visitatori ogni giorno. Al suo interno, infatti, saranno ospitate anche nuove funzioni di relazione con il pubblico e numerosi servizi, fra cui una biblioteca/mediateca, il centro congressi, un asilo nido, un ristorante, gli archivi e un centro fitness. Il tutto in ambienti moderni ed ecologicamente sostenibili, punteggiati da giardini d'inverno a sviluppo verticale.

La Sede Unica è uno dei progetti più evoluti e complessi in corso d’opera nel nostro paese, ambizioso dal punto di vista del design e delle prestazioni e caratterizzato da specchiature panoramiche che trasformano la luce naturale in protagonista, conferendole un ruolo primario attraverso un dialogo tra interno ed esterno a 360°. Per la realizzazione dell'involucro trasparente, è stato messo a punto da Schüco Italia un sistema di facciata del tipo a “doppia pelle”, in grado di fornire un importante contributo al contenimento dei consumi e alla qualità ambientale degli spazi interni. Le superfici trasparenti esterne e interne, infatti, sono separate da una generosa intercapedine ventilata alla quale è affidato il compito di raccogliere l'aria estratta dagli ambienti e di inviarla agli impianti di aerazione. In questo modo le facciate svolgono un ruolo attivo nella riduzione della trasmittanza termica, poiché il vetro interno non è più a contatto con l’ambiente esterno, bensì con l’intercapedine, che presenta temperature più elevate.

Il sistema utilizzato è stato sviluppato e collaudato per conto di Teleya – la società incaricata della fornitura e della posa in opera delle facciate – nello stabilimento Schüco Italia di Padova. L'azienda è infatti fra le pochissime in grado di offrire un servizio di consulenza completo, mirato alla personalizzazione estetica e tecnologica dei propri prodotti. Dal maggio 2013, un team di quattro tecnici altamente specializzati si occupa a tempo pieno di tutti gli aspetti legati alla commessa, unica nel suo genere sia per le dimensioni (superficie complessiva delle facciate in alluminio: 41.700 metri quadrati), sia per i particolari requisiti prestazionali richiesti all’involucro edilizio.
Il sistema costruttivo selezionato è una soluzione a cellule indipendenti, la cui scelta è stata dettata soprattutto dalle esigenze logistiche e di organizzazione del cantiere, in modo da velocizzarne la posa in opera. Le cellule vengono infatti assemblate in uno stabilimento esterno e consegnate in sito, dove vengono sollevate una ad una mediante gru e agganciate ai solai da maestranze specializzate.

Tecnologia da primato
Ogni cellula (altezza 4.270 mm; larghezza 1500 mm; spessore 330 mm) è composta da un telaio in profili d'alluminio disegnati e realizzati da Schüco Italia espressamente per la Sede Unica Regione Piemonte. Resistenti, sostenibili e altamente efficienti, uniscono notevoli prestazioni in termini di isolamento termico e acustico a una straordinaria leggerezza strutturale, permettendo la realizzazione di un involucro performante ed esteticamente in linea con i prospetti architettonici ideati dall’architetto Fuksas.

Le specchiature esterne, che formano la prima barriera protettiva alle condizioni meteorologiche, sono composte da una vetrocamera extrachiaro (trasmittanza termica Ug:1.2 W/m2K; fattore solare g: 37%; trasmissione luminosa Tl: 61%). L'intercapedine è equipaggiata con una tenda a rullo microforata, in tessuto di cotone e fibra di vetro: il suo funzionamento automatizzato permette di bilanciare il contributo della luce naturale all'illuminazione degli ambienti, dotati di punti luce regolabili nell’intensità luminosa, controllati dal sistema di supervisione impiantistica, in modo da ottimizzare i consumi. Il vetro interno (Ug: 5,4 W/m2K; g: 83%; Tl: 91%) è del tipo extrachiaro, rispondendo perfettamente alle attuali tendenze architettoniche di neutralità, purezza e luminosità.

Le prestazioni delle cellule sono state testate con successo sia nel laboratorio della sede Schüco Italia, secondo la procedura cosiddetta “witness testing”, sia in un laboratorio notificato esterno. Allo scopo sono stati realizzati numerosi mock-up che riproducevano in dimensioni reali le diverse facciate dell'edificio, compresa una zona d'angolo. Oltre al notevole esito della prova di isolamento acustico (potere fonoisolante: Rw 51 dB) e di durabilità dell’anta, i test di resistenza agli agenti atmosferici (secondo la norma UNI EN 13830:2005) hanno restituito risultati in linea con i requisiti di capitolato, in particolare:

• permeabilità all’aria: classe 4 (massima)
• tenuta all’acqua sotto pressione statica: R7 (massima)
• resistenza al vento: 2400 Pa
• tenuta all’acqua sotto pressione dinamica con pressione dipendente dal carico di vento di progetto
• resistenza agli urti: I5 (massima)

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Frutto di un concorso internazionale, il progetto per il nuovo campus romagnolo dell'Università di Bologna è fra i più interessanti recentemente completati in Italia, sia sotto il profilo urbanistico-insediativo, sia per la ricerca espressiva e tecnica che distingue i nuovi volumi, dalla marcata connotazione contemporanea.

Il campus universitario si colloca all’interno di un progetto di più ampio respiro sviluppato per riqualificare e riconvertire l’ex Ospedale di Forlì, i cui padiglioni più significativi dal punto di vista storico e architettonico sono stati sapientemente restaurati e adattati alle nuove funzioni direttive, formative e di servizio. Collegati al teaching hub – espressamente concepito per la didattica – mediante un articolato sistema connettivo che svolge il ruolo di passeggiata urbana, i padiglioni della vecchia struttura ospedaliera si pongono così come filtro tra città e università, tra storia e innovazione, tra territorio e architettura. Rivolto verso la città antica, questo asse pedonale si sviluppa dal preesistente edificio d’ingresso, attraversa il lussureggiante parco ampio cinque ettari, distribuendo gli edifici principali, e si conclude in corrispondenza dell'auditorium, di prossima realizzazione.

Nel loro tratto centrale, i percorsi scorrono all'interno del cosiddetto “trefolo”, vera e propria spina dorsale dell'intero sistema. Si tratta di un'avveniristica galleria urbana composta da tre volumi a sezione rettangolare, che si intersecano a formare uno spazio mutevole in altezza e in larghezza. Leggera e trasparente, la complessa struttura simboleggia l'intreccio fra le funzioni primarie – didattica, ricerca e alta formazione – che interagiscono creando intense relazioni tra loro e con l'ambiente circostante, dando vita a stimolanti luoghi vocati allo scambio culturale, scientifico e tecnologico. Programmaticamente anti-gerarchica, l'irregolare geometria del complesso universitario accoglie anche gli spazi per lo studio individuale e di gruppo destinati a studenti, ricercatori e docenti (471 posti) – attività fondamentale ma spesso trascurata negli atenei italiani – affacciati lungo il percorso e aperti verso il parco. “Con un intervento a consumo di suolo zero – spiega l'arch. Lamberto Rossi, capogruppo del team di professionisti vincitore del concorso – abbiamo reso accessibile un luogo fino a poco tempo fa chiuso in se stesso, creando un social network urbano dalla forte permeabilità visiva e fisica, capace di stimolare senso e sensibilità.”

Il trattamento della luce, meticolosamente declinata in relazione ai diversi spazi, e la cura prestata al disegno delle superfici trasparenti sono una delle principali chiavi di lettura del progetto. “Durante la fase di progettazione – precisa l'arch. Marco Tarabella, che ha seguito in prima persona la scelta dei sistemi per le partiture vetrate e anche il progredire del cantiere – abbiamo individuato differenti tipologie di prodotto, dagli infissi tradizionali ai serramenti a nastro fino alle facciate strutturali, facendo riferimento al catalogo Schüco soprattutto in ragione dell'ampiezza dell'assortimento. L'esigenza principale, infatti, era potersi riferire a un sistema che garantisse sia coerenza con le scelte architettoniche, caratterizzate dall'andamento orizzontale dei volumi e dall'enfasi sul rapporto fra esterno e interno, sia il massimo controllo dei parametri ambientali quali l'illuminazione naturale, il comfort e i consumi energetici. In sede di gara d'appalto, i sistemi trasparenti di facciata sono stati inseriti fra i temi tecnologici e prestazionali oggetto di proposta migliorativa. Il raggruppamento di imprese che si è poi aggiudicato la commessa ha deciso infine proprio per l'impiego dei prodotti Schüco, confermando nei fatti le previsioni originarie del gruppo di progettazione.”

L’intervento Schüco al Campus Universitario
La struttura tecnica di Schüco Italia conta oltre 50 professionisti incaricati di affiancare architetti e serramentisti nelle fasi di definizione dell’involucro edilizio, dalla progettazione, alla realizzazione dei sistemi fino alla posa in opera. Questi servizi hanno caratterizzato anche l’intervento per lo spazio eventi della mensa e il Teaching Hub del Campus dell’Università di Bologna a Forlì, per il quale l’azienda ha dato assistenza nello sviluppo dell’involucro fin dalle fasi iniziali del progetto.

Le soluzioni Schüco sono state utilizzate nell’elemento trasversale di collegamento dei corpi di fabbrica (Trefolo) che ospita facciate in alluminio Schüco FW 50+ riportate su struttura di acciaio e serramenti “tutto vetro” realizzati con sistema di facciata Schüco SFC 85 SG, dall’estetica leggera ed elegante. Anche le aule didattiche si affacciano verso l’esterno con infissi in alluminio Schüco a taglio termico AWS 70.HI (High Insulation), che si distinguono per l’elevato livello di abbattimento termico e, soprattutto, acustico, fondamentale per favorire le funzioni didattiche e di ricerca a cui l’edificio è destinato.
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