Press Releases

Ideal Work Innovative Surfaces
Innovative Surfaces
E’ leader nel mercato europeo delle pavimentazioni decorative in calcestruzzo. Un primato che si fonda sulla proposta di soluzioni tecnologicamente innovative e un servizio di posa qualificato con applicatori formati internamente.

Presente e passato convivono in un appartamento dell’Ensanche di Barcellona

Un appartamento di inizio ‘900 è stato oggetto di un importante intervento di ristrutturazione il cui concept si è concentrato sulla valorizzazione e adattamento del patrimonio architettonico, tra cui spiccano i pavimenti a mosaico Nolla. Microtopping® unisce gli ambienti, donando un tocco di contemporaneità.

L’Ensanche di Barcellona è il secondo distretto della città, nonché una delle zone turistiche più conosciute. Il nome significa “espansione” ed è stato nominato in tal modo durante il processo di ampliamento delle aree urbane, che ha portato alla demolizione delle vecchie mura di Barcellona.

Proprio in questo quartiere è ancora possibile trovare numerosi palazzi storici di inizio ‘900. In uno di questi, e precisamene nel complesso storico delle Case Armenteras e Parellada, progettato tra il 1907 e il 1909 dall'architetto Arnau Calvet i Peyronill e oggi elencato come Patrimonio Architettonico nel Ensanche de Barcellona, si trova un appartamento dallo stile inedito; un meraviglioso esempio di unione del passato con il presente.

Il progetto di ristrutturazione è stato curato dall’Arch. Nicola Tremacoldi, il cui concept si è concentrato sulla valorizzazione  e adattamento del patrimonio architettonico. La sfida del progetto è stata proprio rispettare la qualità compositiva della pianta dell’appartamento disegnata dall’architetto, senza snaturarla: l’architetto si è così concentrato sulle zone giorno e ha creato un ampio e arioso open space unendo soggiorno e cucina. Il resto dell’appartamento è composto da un atrio, tipico degli appartamenti dell'Ensanche Barcelonesa di inizio XX secolo, tre camere da letto, due bagni, uno spogliatoio e un ripostiglio.

L’atrio forma un asse lungo 20 metri che comunica in tutte le stanze della casa ed è stato utilizzato per distribuire le strutture: è in questo spazio che durante i lavori di abbattimento del controsoffitto, è stata scoperta l’esistenza del tetto originale. È stato così progettato un cornicione aperto per lasciare la visione del soffitto originale e allo stesso tempo nascondere i condotti di condizionamento.

Ma ciò che risalta maggiormente in questa abitazione sono i pavimenti originari a mosaico Nolla, che con le loro tonalità calde e decorazioni, rappresentano l’elemento visivo più importante della casa: sono stati infatti svolti numerosi studi dei materiali e delle tonalità affinché ogni elemento fosse ben valorizzato. Lo si nota ancor più in cucina, dove è stata conservata la traccia fisica del muro che separava gli ambienti e che ora si trasforma in una sezione verticale, che supporta e aumenta la funzione estetica della cucina e della sua composizione. Questo muro sospeso è un gesto di Interpretazione manierista nel contesto modernista dell'Ensanche.

Per bilanciare i pesi di presente e passato, è stata scelta una cucina dalle forme minimaliste e in tonalità chiare e neutre, che contribuisce a rendere più luminosi gli interni e a dargli un tocco di modernità

Il rivestimento ha avuto il ruolo finale, quello di mettere in comunicazione il tutto senza eccessivi contrasti: per questo è stato scelto Microtopping® Ideal Work®, la soluzione cementizio-polimerica che consente di creare spazi unici e sempre su misura. Proprio la sua capacità di rivestire qualsiasi superficie, orizzontale e verticale, in soli 3 mm di spessore e le proprietà tecniche hanno consentito a Microtopping® di rivestire il piano cucina e i pavimenti che uniscono soggiorno e cucina.  La sua estetica vellutata e neutra ha consentito la massima libertà progettuale e di giocare con armonici contrasti con il pavimento originario, a rappresentazione di come il futuro comunichi sempre con il passato.

 

Architetto: Nicola Tremacoldi

Fotografo: Jordi Miralles