Intervista per Vanity Fair Italia a cura di Francesca Favotto
La prima cosa che penso vedendolo è che di fianco alle montagne che ci circondano non sfigura affatto: Martìn Castrogiovanni è davvero un gigante – quasi 1,90 m per quasi 120 kg -, ma buono. E sempre sorridente e giocherellone.
Siamo ospiti presso la sede di Schär – il marchio più forte del Gruppo Dr. Schär, pioniere e leader nel mercato europeo del senza glutine -, vicino a Bolzano, dove Martìn è coinvolto in progetto digital dal nome “La mia vita senza glutine”, che verrà presto divulgato sui canali social (Facebook e Instagram) dell’azienda.
Già, perché Martìn è celiaco: «L’ho scoperto più di 10 anni fa. Ero sempre stanco, avevo preso molti chili, avevo problemi a livello muscolare – ci racconta l’ex pilone della Nazionale di Rugby, oggi volto noto della tv – All’epoca ancora giocavo, quindi andai a fare i controlli. E feci questa scoperta. All’inizio, non fu facile perché comportava un bel cambiamento. Ma poi, prendendoci la mano e ritarando le mie abitudini alimentari su questo disturbo, sono stato meglio».
Una condizione che non l’ha mai abbattuto, anche per una maggior sensibilizzazione sull’argomento da parte della società: «Oggi è più semplice: in commercio esistono davvero ottimi prodotti per celiaci. Forse un tempo poteva rappresentare di più un problema, ma oggi sono davvero tranquillo. Ecco, forse un appunto si può fare alla ristorazione: forse occorrerebbero più locali pronti ad accogliere noi celiaci, ma per il resto, al supermercato si trova tutto quello che ci serve».
Al momento della scoperta, però, com’è normale che sia, accusò il colpo: «Soprattutto per la birra del terzo tempo – scherza Martìn – Poi, per fortuna hanno “inventato” anche la birra per noi celiaci e tutto si è risolto in meglio! A parte gli scherzi, la celiachia mi ha spinto a trasformare questa mia difficoltà in un punto di forza: per esempio, ho imparato a cucinare!». Cosa che fa a casa, «ma solo se qualcun altro pulisce e rassetta!», aggiunge ridendo.
Celiache come Martìn sono anche gli altri vip coinvolti nel progetto: Valentina Leporati, pastry chef e influencer, che ha messo tutta la sua passione nell’apertura di una pasticceria gluten free a Sarzana, in provincia di La Spezia; e Gaia Menichetti, la fidanzata di Valerio Braschi, vincitore di Masterchef 6, che con lui si è lanciata nella nuova avventura di aprire un ristorante, la cui inaugurazione è prevista per novembre a Roma
E loro non sono ovviamente gli unici in Italia, anzi: secondo i dati forniti nel 2017 dalla relazione annuale al Parlamento sulla celiachia del Ministero della Salute italiano, risulta che siano circa 210 mila i pazienti diagnosticati con celiachia, a fronte però di circa altri 400 mila pazienti non ancora diagnosticati. Una patologia classificata come cronica, che colpisce di più il pubblico femminile (145.759 femmine contro 60.802 maschi), nella fascia che va dai 19 ai 40 anni.
«La celiachia è una patologia cronica, a carattere autoimmunitario, la quale nei soggetti che ne soffrono induce una risposta immunitaria dell’intestino tenue all’ingestione del glutine, una proteina vegetale presente in determinati alimenti – ci spiega la Dottoressa Gloria Scarparo, dietista della Dr. Schär – I sintomi che possono far suonare un campanello d’allarme possono essere: intestinali (diarrea, gonfiore addominale), osteoporosi, spossatezza, deficit di vitamine B12 o zinco o una forte anemia. In generale, però talvolta può essere difficile da diagnosticare perché è asintomatica: per questo occorrono dei test specifici (esami sierologici o biopsia intestinale)».
L’unica cura? «La dietoterapia, ovvero curarsi mediante un’alimentazione attenta e mirata, che escluda rigorosamente il glutine. In generale, il glutine è presente nel frumento e in altri cereali, come l’orzo, la segale o derivati, quindi, pane, pizza, birra, pasta… Insomma, gran parte degli alimenti principi della dieta mediterranea».
«Oggi per fortuna c’è più varietà nel consumo di alimenti: per esempio, esistono molti cereali o pseudocereali che non contengono glutine, come per esempio, riso, mais, quinoa, miglio o grano saraceno, che possono essere consumati tali e quali o all’interno di squisite ricette. Ma in commercio ci sono tanti prodotti studiati appositamente per questo tipo di necessità, che escludono ogni tipo di contaminazione con il glutine. In ogni caso, consiglio a tutti coloro che ricevono una diagnosi di celiachia di rivolgersi a uno specialista per costruire insieme un’alimentazione senza glutine adeguata».
Di celiachia però si parla ancora poco: ecco perché per tutto il mese di novembre Schär promuove una serie di iniziative rivolte ai cittadini per accrescere la consapevolezza sulle tematiche relative alla vita senza glutine. Nell’ambito della campagna “Novembre, mese delle intolleranze al glutine”, propone un ventaglio di attività divulgative importanti per far chiarezza sul tema, tra le quali: consulti gratuiti in 650 farmacie, articoli che affrontano specifiche necessità quotidiane, video di approfondimento e live chat con esperti sul sito www.megliosenzaglutine.it (attivo da metà ottobre in poi). Gli interessati potranno inoltre assistere a talk show con esperti in diretta su Facebook, con la possibilità di commentare e porre domande in real time.