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Stahlbau Pichler Steel Structures and Facade Systems
Steel Structures and Facade Systems
Da oltre trent’anni progetta, produce e costruisce strutture in acciaio e facciate continue. La sua attività consiste nella realizzazione di edifici civili , complessi industriali, ponti ed infrastrutture. Con oltre 200 collaboratori, è in grado di gestire tutte le fasi del progetto, dai primi studi di fattibilità alla costruzione finale, mettendo a frutto una capacità produttiva annua di 25.000 tonnellate di acciaio, 70.000 mq di facciate continue ed un curriculum di oltre 2.500 progetti realizzati. È scelta da architetti di fama internazionale e dalle migliori committenze per realizzare grandi opere di architettura contemporanea.

Stahlbau Pichler per il progetto firmato David Chipperfield

Storia, progetto e funzioni

Rientra nella strategia di recupero del patrimonio immobiliare dismesso scelta dal comune di Milano, questo intervento unico nello sviluppo e nel concept ideativo.
Rispecchia le nuove strategie urbanistiche che cercano di giungere al rallentamento del consumo del suolo, la nuova operazione milanese per rifunzionalizzare aree abbandonate, anche disegnandone nuove porzioni per far riacquistare alla città una sua parte importante e storica. Sotto la spinta di questa nuova sensibilità, il cuore dell’immenso quadrilatero occupato un tempo dai capannoni dell’Ansaldo di via Bergognone, in zona Tortona, è stato destinato, nel 1999, a trasformarsi da archeologia industriale del primo Novecento a “la Città delle Culture”.
L’impianto originario risale infatti al 1904 ed è riconducibile all’impresa automobilistica di Roberto Zϋst. Già nel 1908 però le officine vengono rilevate dall’AEG per la produzione di componenti elettriche e dinamo, giungendo, dopo una serie di passaggi, al gruppo Finmeccanica-Ansaldo, nel 1966, che si occupava qui della costruzione di locomotive, carrozze ferroviarie e tramviarie.

Le strutture e le facciate

La struttura in acciaio della grande “lanterna” centrale e le facciate sono state realizzate da Stahlbau Pichler seguendo un disegno tanto pulito visivamente quanto complesso dal punto di vista realizzativo.
Andando a vedere la sezione verticale della lanterna possiamo identificare: scossalina in alluminio preverniciato, lastra di compensato marino da 20 mm, manto impermeabilizzante a base bituminosa, supporto puntuale per lastra di compensato marino, elemento stabilizzante del montante verticale, isolamento termico con doppia lastra di polistirene estruso, elementi di ancoraggio del montante della facciata vetrata alla struttura in acciaio retrostante, corpo illuminante, struttura in acciaio verniciato bianco, colonna in acciaio verniciato bianco, trave di bordo in acciaio.

La facciata continua esterna è realizzata con profilati in acciaio e cartelline esterne in alluminio preverniciato. Il vetrocamera è composto da doppio vetro stratificato con interlayer di pvb opalino e lastra interna ad assorbimento termico. Il grigliato in acciaio preverniciato bianco presenta una maglia 44x44, di altezza 25/10 mm e s=2 mm, fermapiede in acciaio preverniciato bianco, giunto orizzontale con sigillatura siliconica, corpo illuminante con riflettore bianco, staffa di ancoraggio in acciaio preverniciato bianco della facciata continua esterna alla struttura in acciaio retrostante, colonna in acciaio verniciato bianco, struttura d’irrigidimento in acciaio.

Il rivestimento in alluminio preverniciato è stato predisposto con isolante termico a doppia lastra di polistirene estruso di spessore minimo pari a 8 cm, massetto di pendenza in calcestruzzo alleggerito a pendenza min. 1%, soletta in calcestruzzo armato, struttura in acciaio di supporto per la vetrata della vetrina espositiva, controsoffitto in lastre fonoassorbenti avvitate su orditura metallica, piatti in acciaio calandrati preveniciati in bianco per il fissaggio del vetro, corpo illuminante montato su binario a incasso.

La parete vetrina espositiva è stata realizzata in vetro curvo extrachiaro stratificato 10+10 mm e il pavimento sopraelevato ha finitura in basaltina, supporti verticali regolabili, cordolo in calcestruzzo armato. La base della vetrina espositiva è stata prevista in pannelli modulari di mdf verniciato con piastra in acciaio verniciato bianco da 10 mm pantografata al plasma.

La facciata continua interna è realizzata con intelaiatura perimetrale in alluminio e vetro curvo extrachiaro stratificato con interlayer di pvb opalino e acidatura sulla superficie interna all’atrio.
La struttura è in acciaio, il telaio di supporto della vetrata interna è in alluminio preverniciato bianco, la lastra di tamponamento in cartongesso e i pannelli sono modulari sandwich in mdf bianco, apribili per ispezione con cerniere a scomparsa e meccanismo di chiusura nascosto.

Montanti e traversi in acciaio sono tutti verniciati in colore bianco.
Il vetrocamera, del tipo doppio stratificato, è composto da: lastra esterna extrachiara 66.2 con pvb opalino, intercapedine d’aria 16 mm, lastra interna float 44.2 ad assorbimento termico.

Conclusioni

La Città delle Culture incarna in sostanza la concretizzazione di un esteso e articolato parco tematico culturale all’interno dell’area industriale dove si ergevano gli insediamenti produttivi dismessi dell’Ansaldo. L’area interessata dall’intervento si trova a Sud-Est di Milano, non lontano da Porta Genova e dalla circonvallazione esterna della città. Si snoda lungo via Tortona, via Borgognone, Via Savona e via Stendhal, ne circoscrive il perimetro e ne impone la forma quadrilatera.
La grande piazza interna in vetro sagomato, che definisce la sorgente dell’intero volume e s’innalza a lanterna polilobata dal centro dell’edificio, è l’unica forma organica del progetto ed è pensata per dare vita ad un ambiente protetto visibile dall’esterno, una vera e propria linea di demarcazione e definizione dell’introflessione che accomuna l’opera, la città ed il visitatore. La centralità di questo elemento unita alla refrattarietà visiva delle superfici esterne, rimanda all’introflessione dell’architettura della tradizione milanese, superando ogni inciampo nell’autoreferenzialità.
In ragione della dislocazione territoriale dell’area dove sorge la Città delle Culture, ovvero uno dei contesti urbani di Milano più in evoluzione, è stato giusto prevedere spazi flessibili capaci di accogliere nuovi stimoli ed essere ridefiniti nel tempo. L’interazione con le attività in essere nella zona consentirà di valorizzare le aree dedicate alle mostre temporanee, l’auditorium, ed i laboratori, gli spazi per la didattica ed i negozi. Sinergie con l’esistente e con il possibile manterranno in vita nel tempo il nuovo polo culturale. Di contro la Città delle Culture farà da stimolo per le attività della zona, richiamando persone e impedendo una frammentazione dispersiva, mantenendo piuttosto la spinta verso i temi della novità e della creatività.
Lo sviluppo, dalla progettazione alla realizzazione di tutte le strutture in acciaio e delle facciate di quest’opera ha rappresentato per Stahlbau Pichler una nuova sfida dalle grandi soddisfazioni.

Credits

Committente
Comune di Milano – Direzione settore Musei

Progettista
David Chipperfield Architects: David Chipperfield Giuseppe Zampieri, Cristiano Billia, Oliver Ulmer; Responsabili di Progetto: C. Billia, G. Sirica, O. Ulmer; Architetti di contatto: PiùArch (concorso), F&P Architetti; Consulente per l’architettura: Alberto Izzo & Partners

Modelli
David Chipperfield Architects, A-Models, Metthew Marchbank, Vista Models

Illuminotecnica
Ove Arup & Partners, Mario Nanni Progettista

Preventivi e computi
Tim Gatehouse Associates, F & P Cantieri

Direzione artistica
David Chipperfield Architects e Italsocotec (consulenti)

Direzione lavori
Comune di Milano, Direzione Centrale Tecnica

Strutture in acciaio e involucro
Stahlbau Pichler (per le strutture e le facciate dell’atrio centrale, per le facciate vetrate ed i rivestimenti in Zn-Ti di tutto l’intervento)
Project Manager: Diego Pulici
Design Manager: Massimo Colombari

Imprese
Consorzio Cooperativa Costruzioni: Ansaldo 2011 composta da Cooperativa di Costruzioni Lavoranti e Muratori, Società Cooperativa Muratori Sterratori ed Affini per le opere edili e le finiture; Stahlbau Pichler per tutte le strutture in acciaio e le facciate; Gemmo Impianti per impianti elettrici e speciali; Cooperativa Cefla per impianti meccanici.
Strutture: Sajni & Zambetti.
Impianti: Manens Intertecnica, Ove Arup & Partners

Tempistiche
1999-2000 concorso; 2001-2007 progettazione; 2008-2013 realizzazione