Presente in 59 paesi, con una storia di 80 anni alle spalle e con un volume d’affari annuo che supera il miliardo di Euro, Hörmann è riconosciuto come leader di settore a livello internazionale (e non solo in termini di numeri). Con Christoph Hörmann, Presidente del Gruppo noto in tutto il mondo, parliamo degli asset alle fondamenta del successo dell’azienda nonché dei driver di sviluppo.
Nell’ascesa dell’azienda, punto di forza nevralgico sono stati indubbiamente l’assetto di chiara impronta imprenditoriale nonché il management quale espressione diretta della proprietà. Alla luce della complessità competitiva dell’attuale mercato mondiale, questo assetto resta ancora oggi l’arma vincente del Gruppo Hörmann?
Indubbiamente sì: in quanto azienda a conduzione famigliare, non dipendiamo dalle decisioni di terzi, siano essi azionisti o banche. Questa è dunque la nostra arma vincente, ciò che ci consente di essere veloci e flessibili. Altri importanti asset del nostro successo sono inoltre la specializzazione – il gruppo Hörmann ha infatti al suo attivo numerosi stabilimenti produttivi, ognuno miratamente dedicato ad una particolare categoria di prodotto – e la vicinanza: a differenza di molti competitors, noi disponiamo infatti di uffici commerciali e centri di distribuzione locali non solo in Germania, bensì in quasi tutti i Paesi Europei. Il Gruppo Hörmann è rappresentato da proprie società di vendita e concessionari dell’azienda in Europa, Asia, Nord America e Sud America. In quasi tutti questi Paesi, lavoriamo con le persone del posto. Per noi è una strategia di successo l’essere vicini al mercato.
In un contesto estremamente complesso in termini di globalizzazione, quali sono i drivers dello sviluppo dell’azienda a livello mondiale
Driver fondamentali sono di sicuro le innovazioni di prodotto, gli investimenti costanti in termini di tecnologie produttive, nonché l’elevata qualità come caratteristica imprescindibile di ogni nostro proposta.
Quali saranno a suo avviso in futuro i Paesi con le maggior potenzialità e per quali ragioni?
L’intera Europa rappresenta per noi un mercato significativo, anche se, sfortunatamente, in questi anni non in crescita. Riteniamo abbia poi un ottimo potenziale l’Asia: lo scorso anno abbiamo allargato il nostro dipartimento in India e abbiamo aperto alcuni centri di distribuzione, per esempio nella Corea del Sud e in Vietnam. Per quanto riguarda il Nord America invece, si tratta di un mercato complesso, in quanto presidiato ormai da tempo da grandi player già molto affermati; nonostante ciò, grazie all’assetto che ci siamo creati, con stabilimenti produttivi e uffici commerciali, consideriamo che il Nord America sia un’area in cui nei prossimi anni potremmo essere protagonisti di una significativa espansione. Per fortuna, il mercato ha già toccato il fondo e adesso sta iniziando nuovamente a crescere.
Nello scenario globale Hörmann, quale ruolo gioca l’Italia?
L’Italia è un Paese nonché un’area strategica per il Gruppo Hörmann. A causa della crisi, ha attraversato momenti di difficoltà ma siamo convinti che ora si siano create le condizioni per rafforzare nuovamente la nostra pozione. Quest’anno celebriamo il 25° anniversario di Hörmann Italia: sono stati 25 anni sotto un buon segno, contraddistinti, come tutte le storie, da successi e difficoltà, ma in cui, grazie a un team qualificato – non solo di addetti diretti ma anche di agenti e concessionari – siamo riusciti a divenire uno dei leader di settore.